IL PUNTO DELLA DOMENICA - SCONCERTI: "Risultato eccessivo, ma Roma migliore" - ZAZZARONI: "Uno dei successi più significativi della storia recente del club"

02/10/2022 alle 10:53.
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La Roma sbanca San Siro infliggendo un ko per 2-1 all' in rimonta grazie alle reti di Dybala e Smalling che ribaltano l'iniziale vantaggio di Dimarco. "Le chiavi della partita sono state due: la prima viene dall’invenzione di Mourinho di costruire un centrocampo infinito, con Pellegrini centravanti, Dybala esterno che taglia a piacere per il campo e Zaniolo prima mezza punta. La seconda idea è la posizione stessa di Dybala, riferimento per tutti, un grande attaccante che gioca da vecchio fuoriclasse", scrive Mario Sconcerti sul "Corriere della Sera". Per Ivan Zazzaroni del "Corriere dello Sport" si tratta di "uno dei successi più significativi della storia recente del club".


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

-Roma assomiglia a una svolta per entrambe le squadre. La stagione dell’ declina in un mare di problemi, quella della Roma lascia da parte vecchi argomenti di personalità e porta la squadra dentro la parte migliore del campionato. Le chiavi della partita sono state due: la prima viene dall’invenzione di Mourinho di costruire un centrocampo infinito, con Pellegrini centravanti, Dybala esterno che taglia a piacere per il campo e Zaniolo prima mezza punta. La seconda idea è la posizione stessa di Dybala, riferimento per tutti, un grande attaccante che gioca da vecchio fuoriclasse, non sbaglia un appoggio né il tiro difficile. Un giocatore diverso dentro un campionato che ha scordato ormai questo tipo di qualità. E a proposito di qualità, non è un caso che il secondo gol arrivi da Smalling, il difensore più classico del campionato.

Il risultato è eccessivo, l’ non ha avuto nessuna fortuna, ma la Roma è stata migliore. Impossibile per l’ parlare adesso di ambizioni. La squadra è fuori geometria, il suo riassunto è Dumfries. È lui la vera pietra di paragone. Se Dumfries è fragile, e lo è da tempo, vuol dire che tutta la manovra dell’ non ha sbocchi e non ha difesa. [...]



CORRIERE DELLO SPORT (I. ZAZZARONI) 

[...] Mou esiste, Dybala anche, e quando non intervengono virus o infortuni d'altro genere è certamente il miglior giocatore del campionato. Smalling invece resiste. Solo Mourinho poteva pensare di affrontare l' senza Abraham, o Belotti, e con Pellegrini "mezzo nove". Solo Dybala poteva pensare di colpire al volo da posizione impossibile un pallone complicato, ancorché preciso, come quello servitogli da Spinazzola. E solo Smalling poteva pensare di difendere a lungo da one man band il risultato e decidere una partita al termine della quale mi sono chiesto di nuovo, non sono l'unico, come il Manchester United avesse potuto rinunciare a lui per poi mettere una novantina di milioni su Maguire.

Studio, esperienza, talento e anche quel pizzico di fortuna che condisce le imprese più belle (la traversa di Calhanoglu): così José e Paulo, gli uomini di maggiore fantasia della Roma, hanno costruito con l'aiuto di Chris il Vegano uno dei successi più significativi della storia recente del club. Contro lo stesso avversario e nello stesso stadio in cui l'8 febbraio di quest'anno aveva attacrato violentemente i suoi, giudicandoli dei senza palle, Mourinho ha marcato la differenza mostrando una squadra capace di soffrire, colpire, ancora soffrire, ancora colpire e vincere. La formula, la sua: compattezza, equilibrio e soluzioni individuali quando, per le ragioni che dovrebbero essere chiare a tutti, non ci si può permettere di mostrare la propria superiorità. [...]


IL TEMPO (A. AUSTINI) 

Lupi spietati a San Siro. La Roma azzanna l’ e si porta a casa la posta piena: è trionfo giallorosso a San Siro dopo 5 anni dall’ultimo successo, in casa del Milan a ottobre del 2017. A febbraio dello stesso anno era arrivata anche la vittoria più recente contro i nerazzurri, poi mai battuti neppure all’Olimpico negli 11 confronti successivi. Fino a quello di ieri, che può diventare il trampolino di lancio per la squadra di Mourinho. Con due punti di media a partita conquistati finora e tre scontri con le big già affrontati, di cui due in casa di e , ora le prospettive cambiano.

La Roma ha avuto la meglio in una partita condizionata dalla tensione perché ha saputo reagire a un avvio deludente e ci ha creduto di più nel momento decisivo. Stavolta, al contrario dell'immeritata sconfitta con l’Atalanta, gli episodi hanno girato dalla parte giusta, dalla traversa sulla punizione di Calhanoglu all’ennesimo gol su calcio da fermo battuto da Pellegrini e timbrato da Smalling. Gli scontri diretti si vincono così e l’ ha fatto davvero troppo poco per recriminare. Perché se da una parte Handanovic non ha dovuto compiere parate, lo stesso può dirsi per Rui Patricio. Proprio i portieri sono stati i protagonisti in negativo del primo tempo. aveva già sorpreso il numero 1 giallorosso col solito gol dell’ex, annullato poi alla Var per offside. Ancor più vistoso l’errore di Rui Patricio sul tiro non certo irresistibile dell’azzurro Dimarco, lasciato libero di inserirsi dal distratto Celik.

Incassato il colpo, la Roma si è aggrappata di nuovo alla classe di Dybala e al primo vero affondo ha trovato il pari grazie al tiro di controbalzo dell’argentino, smanacciato dentro la porta in modo piuttosto goffo da Handanovic. Con un 3-4-1-2, dove a sorpresa Abraham è rimasto fuori e Pellegrini ha agito da elastico tra la trequarti e il centro dell’attacco, Mourinho ha puntato sulla qualità dei suoi uomini per non dare riferimenti ai tre «lungagnoni» della difesa dell’. La tattica ha funzionato fino a un certo punto perché la manovra parti- va sempre in modo lentissimo, ma dall’altra parte gli uomini di Inzaghi hanno mostrato lo stesso difetto.

Così ne è uscito un primo tempo noioso a parte i gol e nella ripresa la Roma ha provato a prendere in mano il match. La reazione interista si è vista solo per una ventina di minuti, culminati con la traversa di Calhanoglu, poi dall’altra parte è arrivata la punizione che ha deciso la contesa e aperto ufficialmente la crisi interista. Aiutata dagli ingressi di Abraham, Belotti e Camara, la Roma è riuscita a difendere il fortino senza avere il suo condottiero in panchina - vincendo ancora dopo il tre su tre dello scorso anno - e a ripartire più volte cercando il terzo gol. Il primo successo da rivale a San Siro Mourinho se lo è gustato dal pullman. L’esultanza finale mostrata dal tecnico sui social è di chi sa quanto questa vittoria possa pesare per il futuro.

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