ROGER IBAÑEZ: chi è? (VIDEO)

28/01/2020 alle 18:35.
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LAROMA24.IT (Matteo Arceri) – In attesa dell'esterno offensivo destro che possa sostituire l'infortunato Zaniolo e del mediano che possa rimpolpare il centrocampo, vista l'assenza di Diawara, a Trigoria arriva dall'Atalanta un difensore centrale, Roger Ibañez, che in tal modo diviene il primo acquisto del 2020. Sul giocatore 21enne, che probabilmente prenderà il posto di Juan Jesus prossimo a lasciare i colori giallorossi (con direzione Fiorentina ), si era creato un vero e proprio duello tra Roma e Bologna, dove a spuntarla è stato proprio Petrachi il quale, nella cena svolta qualche settimana fa con l'agente del giocatore e Ibañez stesso, ha proposto un contratto di 4 anni e mezzo a 700mila euro a stagione, il doppio rispetto a quello offerto dal d.s. rossoblu Walter Sabatini. Nonostante entrambi i club avessero già stretto un accordo con la Dea, determinante è stata la scelta del brasiliano che ha detto sì alla Roma, probabilmente convinto anche dalla chiamata di Paulo Fonseca che gli avrebbe detto: "Caro ragazzo, ascoltami: vieni da noi. Ti seguo da anni: sai, ti volevo già allo Shakhtar. Fidati…". L'operazione prevede un prestito gratuito di 18 mesi, con obbligo di riscatto fissato a 8 milioni di euro, più 2 ulteriori di bonus (probabilmente 1 milione dopo 10 gettoni, l'altro milione dopo 30) e un eventuale 10% all'Atalanta in caso di cessione del giocatore (se dovesse arrivare oltre il 2024 anche un ulteriore milione di euro).

NON C'È POSTO NELL'ATALANTA - A dire il vero Ibañez  voleva lasciare Bergamo già la scorsa estate. Nei primi 6 mesi da quando è approdato nell'Atalanta lo scorso gennaio, chiamato per sostituire Gianluca Mancini già promesso alla Roma, il giocatore classe 1998 è stato impiegato da Gian Piero Gasperini solo una volta, nella partita di Serie A con il Genoa, tra l'altro negli ultimissimi minuti del match. Desideroso di mettere maggior minuti nelle gambe, Ibañez aveva voglia di trovare una squadra che gli potesse garantire maggiore continuità e così si sono fatti avanti Sassuolo e Monaco, senza trovare però nessun accordo. Altri 6 mesi in nerazzurro e il difensore brasiliano non riesce ancora a trovare spazio in campo, per lui appena 19' nella gara di Champions League con lo Shakhtar Donetsk. E pensare che quando gli Orobici avevano acquistato il giovane stopper dalla Fluminense per 4 milioni di euro, sembrava che credessero molto in lui, strappandolo di fatto alla concorrenza della Juventus.

TUTTO INIZIÒ GUARDANDO LE PARTITE CON IL PAPÀ - L'amore per il calcio gli è stata trasmessa dal padre Rogério con il quale spesso andava a vedere le partite. Da lì il desiderio di intraprendere la carriera da calciatore iniziata all'età di 16 anni, nel settore giovanile del Grêmio Atlético Osoriense. Poi Ibañez  fa esperienza in piccole realtà: prima al Real di Capão da Canoa, poi al PRS FC fino al trasferimento al Sergipe dove le sue qualità vengono apprezzate dal Fluminense che non esita a contattarlo e ingaggiarlo. Nel club carioca rimane per due anni, fino alla chiamata dell'Atalanta che, come detto, nel gennaio scorso lo porta in Europa, nel campionato italiano. Ora l'ulteriore salto di qualità con l'approdo nella Roma di Paulo Fonseca dove avrà la possibilità di crescere tra i colossi Smalling, Fazio e Mancini.

DA VOLANTE A STOPPER - Alto 186 cm per 73 Kg, Ibañez  ha in dote una certa fisicità che sfrutta specialmente nei duelli aerei. Il destro è il suo piede forte e può giocare sia nella posizione di centro-destra che in quella di centro-sinistra della difesa, oltre a poter ricoprire nell'eventualità il ruolo di terzino o anche di mediano, nascendo in Brasile come volante (termine usato in Sudamerica per il ruolo di centrocampista centrale) prima di diventare stopper. Inoltre il classe 1998 possiede un forte senso dell'anticipo e ottime qualità tecniche che mette in mostra soprattutto nella fase di costruzione. Una volta recuperata la palla, Ibañez risulta bravo nell'impostare la manovra offensiva dal basso attraverso passaggi verticali anche rischiosi. Non si esime ad uscire palla al piede e destreggiarsi tra gli avversari sfruttando la sua fisicità e la sua abilità nel dribbling con coraggio, quel coraggio tanto predicato dall'allenatore Fonseca.