LAROMA24.IT (Matteo Vitale) - “Fino a che finisco la mia carriera il 4-2-3-1 è il mio modulo preferito, ma una cosa è quello che preferisci, un'altra è cosa hai a disposizione”. Dopo il pareggio contro il Sassuolo, match nel quale si è affidato nuovamente alla difesa a 3, José Mourinho ha reso chiaro ancora una volta come lui si stia adattando alla difesa a 3 per venire incontro alla sua squadra e che se potesse, si intende come calciatori a disposizione e caratteristiche tecniche, giocherebbe sempre con il suo modulo di riferimento, il 4-2-3-1. In stagione lo Special One ha utilizzato sia la difesa a 3, apparentemente disposizione con cui i giocatori si sentono a proprio agio, sia la difesa a 4, ma a metà febbraio ancora non è stata trovata la soluzione definitiva, il modulo su cui impostare questa stagione e le prossime. Cosa porta la difesa a 3 in termini di gol e assist per Abraham e Zaniolo per i due esterni titolari della Roma, Vina e Karsdorp? Con quale modulo la Roma segna di più e subisce meno? Vediamo i numeri.
La Roma ha giocato 13 partite con la difesa a 4, in cui ha collezionato 7 vittorie, 5 sconfitte e 1 pari, segnando 23 gol fatti e subendone 16, con 5 clean sheet. Con la difesa a 3 le partite disputate finora sono 12: 5 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte, con 19 gol fatti e 16 subiti e 4 clean sheet. Dal punto di vista delle occasioni create e concesse, prendendo in considerazione il dato degli expected goals: con la difesa a 4 la Roma ha creato 23,4 xG (con la media di 1,8) e concesso 14,4 xG (media 1.1), mentre con la difesa a 3 la Roma ha creato 20.04 xG (media di 1.67) e concesso 14.3 xG (media 1.2).
Andando a vedere nel dettaglio il rendimento dei singoli: Abraham e Zaniolo hanno giovato del passaggio all’attacco a due? Per quanto riguarda il numero 9: giocando come unica punta nel 4-2-3-1, Abraham ha collezionato 4 gol e 1 assist, mentre giocando con un partner d’attacco (più spesso Zaniolo, ma anche Shomurodov e Felix) ha collezionato 7 gol e 1 assist. Discorso simile per Zaniolo: in 11 partite da esterno 0 gol e 1 assist, in 8 partite da seconda punta 2 gol e 1 assist. L’attacco a due sembrerebbe effettivamente giovare all’inglese, soprattutto, e all’azzurro.
Per quanto riguarda gli esterni, Mourinho per ben due postpartita consecutivi ha sottolineato come una volta fatto arrivare il pallone sulle fasce di fatto non seguissero sviluppi di gioco, nonostante nel nuovo modulo giochino più in ampiezza e più avanti nel campo. Dati alla mano, Vina e Karsdorp sono riusciti a essere più incisivi con il cambio modulo? Per quanto riguarda l’uruguagio: da terzino sinistro 12 presenze e 1 assist, da esterno sinistro 7 presenze e 0 assist. Per quanto riguarda l’olandese: da terzino destro 11 partite e 1 assist, da esterno destro 11 partite e 0 assist. In particolar modo i dati di Karsdorp sono preoccupanti: ventesimo in A per numero di cross tentati a quota 68, ma sono solo 19 i cross riusciti, con un 1 solo assist. Vina invece 8 cross riusciti e 1 assist su 33 tentativi. Soltanto Cagliari e Bologna hanno ottenuto meno assist dai propri esterni.