Matic-Mourinho, un amore di vecchia data. Quando lo Special One lo definì “genio” e “uno dei miei”

05/06/2022 alle 19:26.
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LAROMA24.IT (Matteo Vitale) - Mourinho è pronto ad accogliere un altro suo ex giocatore, dopo aver allenato Smalling e Mkhitaryan nella passata stagione: si tratta di Nemanja Matic, 34enne centrocampista serbo del Manchester United. Il centrocampista, alto 194 cm, regista di grande presenza fisica, carismatica e caratteriale, era arrivato a Manchester nel 2017 proprio su richiesta dello Special One, che lo aveva già scelto per il suo “secondo” Chelsea, nella stagione 14-15. La stima è reciproca, come dimostrano gli anni di lavoro insieme con due maglie differenti, ma i due si sono scambiati complimenti pubblici e anche di una certa importanza. Dopo l’arrivo nei Red Devils, Mourinho di Matic disse: “Ci vorrà del tempo, ma la sua esperienza, la sua intelligenza, il modo in cui pensa ne fanno un genio. Lo aiuteremo a inserirsi e ad essere pronto il prima possibile", era l’agosto del 2017. Nel 2020, invece, Matic parlò dello Special One: “Com’è José? Dipende. Se vinci, è la persona migliore in assoluto. Se perdi, al campo d’allenamento ti nascondi da lui. Ma è un allenatore fantastico”.

Un retroscena sulla mentalità di Matic, dopo che Mourinho lo ha sostituito appena mezz’ora dopo averlo fatto entrare in campo: “Non ho lavorato con uno migliore di lui. Mi è successo di farlo entrare al 45esimo e di sostituirlo al settantacinquesimo. È stato triste e spiacevole, ma il giorno dopo è venuto da me e mi ha detto ‘Non sono contento, ma è colpa mia, non mi piace ma l’ho meritato’. Sono stato esonerato e non abbiamo continuato a giocare insieme, ma è diventato uno dei miei, uno di quei giocatori con cui resti in contatto anche quando non lavori più nella stessa squadra”. Nel comunicato ufficiale del suo passaggio allo United, si leggono queste parole di Mourinho su Matic: “Nemanja è un giocatore del Manchester e un giocatore di José Mourinho. Rappresenta tutto quello che vogliamo in un giocatore: lealtà, consistenza, ambizione, giocatore di squadra”.

Altre parole al miele del regista su Mourinho: “È il miglior allenatore con cui io abbia lavorato. A volte non è facile lavorare con lui, perché ti chiede sempre di più. Anche quando giochi la miglior partita della tua vita, lui pensa che tu possa giocare meglio il match successivo. Ho lavorato in maniera eccellente con lui al Chelsea e il fatto che fosse l’allenatore del Manchester è stato l’elemento decisivo per la mia scelta di venire qui. In privato è una persona completamente differente da quello percepito dal pubblico. Possiede tutte le virtù umane e non è freddo o esaltato, come presentato dai media”. I due potrebbero tornare di nuovo a lavorare insieme, questa volta in giallorosso.

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