LAROMA24.IT (Valerio Albertini) - Milan-Roma, minuto 94. I giallorossi sono sotto di un gol dopo aver riaperto la partita con il colpo di testa di Roger Ibanez. Lorenzo Pellegrini batte l’ultimo calcio di punizione della partita per Nemanja Matic, che colpisce indisturbato. Ciprian Tatarusanu respinge la conclusione, ma Tammy Abraham ribadisce in porta il pallone che vale il 2-2 finale. Ancora una volta, la Roma guadagna punti grazie ai calci piazzati.
Sono 15 su 31, il 48%, quelli che la squadra di José Mourinho ha portato a casa affidandosi alle palle inattive, compresi i calci di rigore. Se si escludono i penalty, la percentuale scende al 22,6%, poiché i tiri dal dischetto sono stati decisivi nelle vittorie contro Lecce (2-1), Sampdoria e Bologna (1-0 in entrambi i casi).
Ciò è diretta conseguenza del fatto che i giallorossi sono la squadra di Serie A su cui incidono di più i calci piazzati in termini di gol fatti. Sulle 21 reti messe a segno dalla Roma in campionato, infatti, nove sono arrivate da fermo. Quattro su calcio d’angolo, tre dal dischetto e due su punizione. Si tratta del 42,9% di tutti i gol della formazione di Mourinho, il 28,6% se si escludono i rigori. A queste va aggiunto il colpo di testa vincente di Chris Smalling su assist di Pellegrini contro il Lecce, non incluso nel dato in questione perché non arrivato direttamente da palla inattiva (in quel caso un calcio d'angolo), ma scaturito da un'azione immediatamente successiva.
Il piede di Pellegrini e gli “stangoni” giallorossi
A cosa è dovuto questo dato? Innanzitutto al piede destro di Lorenzo Pellegrini. Oltre ai due penalty realizzati contro Sampdoria e Bologna, il capitano giallorosso è il giocatore che ha battuto tutti i calci piazzati da cui sono scaturite le reti della Roma. Gli assist sono quattro, nessuno ha fatto meglio con la palla ferma nei cinque campionati europei più importanti. A questi si aggiungono il corner battuto contro la Juventus, corretto da Paulo Dybala per il gol di Abraham, e il calcio di punizione sopracitato con il Milan, ribadito in porta dallo stesso attaccante inglese.
Con queste due reti, l’ex centravanti del Chelsea è il capocannoniere giallorosso per quanto riguarda i gol segnati da palla ferma, al pari di Smalling (che ha già eguagliato il suo record di marcature in Serie A, tre) e Ibanez. Non è un caso che i due inglesi siano i due calciatori più alti a disposizione di Mourinho, con 194 centimetri, mentre il brasiliano compensa un’altezza minore (185 centimetri) con un gran tempo di inserimento. Ancora a secco, invece, Gianluca Mancini, Nemanja Matic e Nicolò Zaniolo, gli altri giocatori alti almeno 190 centimetri nella rosa della Roma.
Caratteristica o dipendenza?
Se la pericolosità su palla inattiva è sicuramente un fattore positivo per i giallorossi, l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla dipendenza da questo fondamentale. In sette delle otto partite di campionato in cui non ha segnato su calcio piazzato, infatti, la Roma non è andata oltre un solo gol realizzato, restando a secco in quattro occasioni. Sono otto i punti guadagnati dalla squadra di Mourinho nei match in cui non ha segnato da fermo, con due sole vittorie all’attivo, alla prima giornata contro la Salernitana (0-1) e alla dodicesima con il Verona (1-3). D’altronde, in Serie A la Roma è tredicesima, al pari della Juventus, per reti segnate su azione manovrata (11). Peggio hanno fatto soltanto Empoli, Verona, Lecce, Spezia, Cremonese e Sampdoria.
La tendenza a dipendere dalle palle inattive si manifesta ancora di più negli scontri diretti, poiché quattro dei cinque gol realizzati dai giallorossi nelle sei partite contro Napoli, Juventus, Milan, Inter e Lazio sono arrivati da palla ferma. Questi, così come i due segnati su corner contro Cremonese e Monza, sono arrivati tutti nell’ultima mezz’ora di gioco, a testimonianza di come la squadra di Mourinho sfrutti ancora di più questa sua caratteristica negli ultimi minuti di partita.
Il rendimento delle altre big
Nonostante i numeri elevati su palla inattiva, la Roma non è prima in questa speciale classifica. Meglio hanno fatto il Napoli con 13 reti su 39 (di cui quattro su rigore), la Juventus con dieci su 26 e l’Inter con lo stesso numero ma su 37 gol complessivi (sono, rispettivamente, uno e due i penalty realizzati). Tra le squadre che hanno più punti dei giallorossi in campionato, solo il Milan ha segnato meno su palla ferma: quattro reti, tra cui quella di Pierre Kalulu che ha sbloccato la sfida di domenica sera, a fronte di 33 gol totali. Atalanta e Lazio, a pari punti con la squadra di Mourinho, hanno sfruttato i calci piazzati, nell’ordine, in otto occasioni su 26 reti e in quattro su 29.
Il confronto con la scorsa stagione
È interessante, infine, confrontare i dati della Roma in questo campionato con quelli della scorsa stagione. Al termine della Serie A 2021-22, chiusa al sesto posto con 63 punti, i giallorossi erano secondi solo al Napoli per gol segnati su palla inattiva. Delle 24 reti da palla ferma, 17 erano arrivate tra corner e calci di punizione, record al pari dell’Udinese.
Dopo 17 giornate i gol su calcio piazzato erano sette su 26, il 26,9% del totale. Di questi, quattro erano stati segnati su corner, due su calcio di punizione (di cui una battuta direttamente in porta da Pellegrini, ancora a secco nel campionato 2022-23 da questo punto di vista) e uno dal dischetto. Da palla ferma, infine, la Roma aveva guadagnato otto punti sui 28 conquistati (il 28,6%).
Rispetto alla scorsa stagione, dunque, a essere aumentati sono solo i calci di rigore realizzati, mentre il numero dei gol su corner e calci di punizione è rimasto invariato. Nonostante ciò, c’è stato un incremento importante dell’incidenza delle palle inattive sul numero sia delle reti segnate (a causa della diminuzione del dato complessivo) che dei punti guadagnati.
Per occupare le zone nobili della classifica anche nei prossimi mesi, la Roma dovrà continuare a sfruttare al massimo il fondamentale in cui eccelle, sperando che gli avversari non riescano ad attuare contromisure efficaci. Oppure Mourinho dovrà trovare soluzioni alternative per dipendere meno dalle palle inattive.