Lille: dal ridimensionamento sul mercato fino all’immortale Giroud. E quell’intreccio con Fonseca

01/10/2025 alle 18:11.
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LAROMA24.IT (Matteo Morale) - Appena una settimana dopo il vittorioso esordio in Europa League contro il Nizza, giovedì alle 18:45, la Roma debutterà all'Olimpico contro un'altra squadra francese: il Lille di Bruno Génésio. Così come la formazione di Gian Piero Gasperini, anche i Lillois hanno iniziato il torneo nel migliore dei modi, vincendo per 2-1 contro il Brann. Invece, gli ultimi sei appuntamenti vedranno i giallorossi sfidare Viktoria Plzen, Rangers, Midtjylland, Celtic, Stoccarda e Panathinaikos.

L'ultimo precedente tra le due compagini risale ad un amichevole dell'agosto del 2019 e terminata 3-2 in favore della Roma, all'epoca allenata da Paulo Fonseca. Per i giallorossi andarono a segno Cengiz Under, Nicolò Zaniolo e Bryan Cristante, mentre i marcatori della formazione di Christophe Galtier (attuale tecnico del NEOM, club saudita affrontato quest'estate) furono l'ex juventino e figlio d'arte Timothy Weah e Luiz Araujo.

Conosciuto soprattutto per la grande quantità di talenti lanciati nelle ultime stagioni, il Lille è una società storica in Francia e vanta la vittoria di ben 4 campionati, 6 coppe di Francia ed una supercoppa. Prima che Galtier riportasse i Lillois alla conquista del titolo nella stagione 2020/21, l'ultimo allenatore capace di regalare al club uno scudetto fu Rudi Garcia. Era la stagione 2010/11 e quello che sarebbe poi diventato l'allenatore della Roma (2013-2016), dominò la Ligue 1 con 76 punti a +8 dal Marsiglia secondo, grazie ad una rosa piena di talento: su tutti l'ex stella del Chelsea Eden Hazard e Gervinho.

La stagione del Lille: un inizio altalenante e il rischio crollo

Lo scorso anno il Lille ha terminato il campionato, forse, nel peggior modo possibile: al quinto posto a pari punti con il Nizza, che ha strappato una posizione superiore grazie alla differenza reti (25 a 16) e nonostante la formazione di Génésio avesse addirittura gli scontri diretti a favore. Almeno, però, in Ligue 1 il quinto posto garantisce l'accesso diretto all'Europa League e toglie la pressione di doversi giocare il turno playoff. Dopo le prime 6 partite di campionato, l'inizio di stagione dei francesi appare altalenante, con i Lillois che si ritrovano al sesto posto con 10 punti. Se nelle prime giornate i segnali erano stati incoraggianti, gli ultimi due match hanno fatto notare una piccola flessione negativa.

Tralasciando il rocambolesco 3-3 registrato all'esordio contro il Brest, il club allenato da Génésio ha poi battuto per 1-0 il Monaco, 1-7 il Lorient e 2-1 il Tolosa. Bruciano, invece, le due sconfitte arrivate per 3-0 contro il Lens e 1-0 contro il Lione. La situazione non sarebbe preoccupante, se solo non fosse che prima della sosta, il Lille dovrà affrontare due impegni non semplici: Roma e PSG. In più, i francesi si approcceranno a queste sfide con 4 infortunati. Senz'altro l'assenza più grave è quella del difensore centrale Alexsandro, che ne avrà ancora per qualche settimana. In più, Génésio dovrà fare a meno anche di Thomas Meunier, Ousmane Touré e del portiere Caillard.

Il calciomercato estivo del Lille: i tanti addii e il "redivivo" Giroud

Il calciomercato del Lille potrebbe riassumersi con una parola sola: ridimensionamento. Il club francese, infatti, in estate è rimasto orfano di alcuni dei loro migliori giocatori a partire dal bomber Jonathan David. Il canadese ha lasciato i Dogues a parametro zero dopo 5 stagioni, ed ha firmato per la Juventus. Anche Angel Gomes, trequartista talentuosissimo che in Francia si è ritrovato, non ha voluto rinnovare il proprio contratto (l'inglese classe 2000 è stata un'idea anche del calciomercato della Roma) ed ha scelto il Marsiglia di Roberto De Zerbi. Ma non è finita qui. Il Lille ha ceduto anche il portiere Lucas Chevalier al PSG per 40 milioni di euro, Bafodé Diakite al Bournemouth di Tiago Pinto per 35 milioni, ed Edon Zhegrova, finito anche lui alla Juventus dove ritroverà l'amico David. Infine, hanno lasciato il club anche Gudmundsson, direzione Leeds, Ilic ed il giovanissimo Virginius, rispettivamente accasati ad Union Berlino e Young Boys.

Nonostante le tante cessioni, però, la società francese ha scelto di reinvestire solamente una parte dei circa 190 milioni di euro incassati e i nuovi arrivi non sono stati certo nomi in grado di infuocare la piazza, almeno sulla carta. L'acquisto più oneroso è stato Hamza Igamane, punta arrivata dai Rangers per circa 12 milioni di euro e già autore di 3 reti in 8 partite. Sono poi stati ufficializzati Felix Correia dal Gil Vicente, Marius Broholm dal Rosenborg, Romain Perraud dal Betis, il centrale Nathan Ngoy dallo Standard Liegi e i portieri Ozer, dall'Eyupspor, e Bodart dal Metz. A parametro zero è arrivato anche l'esperto Chancel Mbemba, svincolatosi dal Marsiglia, mentre ha del romantico l'ingaggio di Olivier Giroud. Finito al LAFC in MLS dopo l'esperienza al Milan, sembrava che l'ex Arsenal non potesse più dire la sua in Europa, ma invece, il suo impatto è stato incredibile. Il 39enne tornato in Francia dopo 13 anni si è già dimostrato decisivo, mettendo a segno 3 reti (pesantissime tra l'altro) in 6 presenze.

La qualità della rosa del Lille rimane comunque alta, soprattutto dal centrocampo in su. Dando per scontata l'assenza di Alexsandro, la difesa viene completata dal terzino destro Tiago Santos, giocatore che sia Roma che Milan hanno visionato a lungo prima di rinunciare viste le alte richieste del club. In mezzo al campo spicca ovviamente il nome di Ayyoub Bouaddi, classe 2007 che ha già impressionato alla sua prima stagione tra i professionisti. Completano la mediana il capitano Benjamin André e l'ex Barcellona André Gomes. Inoltre, in rosa c'è anche Ethan Mbappé, fratellino del ben più noto Kylian. La zona di campo su cui il Lille eccelle è però il reparto offensivo. Oltre al "redivivo" Giroud, Génésio può contare sul talento di Haraldsson e Matias Fernandez-Pardo (entrambi nomi rimbalzati più volte in ottica Roma la scorsa estate).

La stagione 24/25 del Lille: la beffa della differenza reti, l'eliminazione agli ottavi di Champions League e il tonfo con il Dunkerque

La scorsa stagione il Lille l'ha aperta con un cambio in panchina. Paulo Fonseca, ennesimo ex Roma, ha lasciato il club per buttarsi nell'esperienza (non finita bene) con il Milan. Al posto del portoghese è dunque arrivato l'attuale tecnico, Bruno Génésio, che in carriera ha guidato Lione, Rennes e Beijing Guoan. L'annata per i Lillois è iniziata il 6 agosto con il doppio turno di playoff in Champions League, in cui i francesi sono riusciti a strappare l'accesso alla fase campionato battendo il Fenerbahce di José Mourinho e lo Slavia Praga (entrambe le doppie sfide concluse con il totale di 3-2). Per quanto riguarda la Ligue 1, il Lille durante la stagione si è dimostrato un club imprevedibile e dall'andamento incostante. Il club di Génésio è stato in grado di battere squadre del calibro di Lione e Monaco, per poi crollare contro realtà più modeste come il Le Havre o il Nantes. Il risultato è che per tutta la stagione i Lillois si lottano il terzo posto con Monaco e Nizza, finendo beffati dalla differenza reti.

I rossoblù concludono il campionato a 60 punti a -1 dal Monaco terzo, ma a parimerito con il Nizza. Nonostante gli scontri diretti a favore, però, a contare è la differenza reti e i troppi pochi gol segnati favoriscono il club della Costa Azzurra, che chiude quarto. La delusione cocente della Ligue 1 si aggiunge al percorso in Coppa di Francia. Anche qua, il Lille è in grado di eliminare il Marsiglia ai sedicesimi, salvo poi perdere ai calci di rigore contro il Dunkerque, club di Ligue 2. Dagli 11 metri a tradire è proprio il capitano André che contribuisce ad animare la favola dei biancoazzurri che arriveranno fino alle semifinali. Va decisamente meglio, invece, l'esperienza in Champions League. Il Lille chiude, inaspettatamente, la fase campionato al settimo posto con 16 punti (le uniche sconfitte arrivano contro Sporting Lisbona e Liverpool. La formazione di Génésio pareggia con la Juventus e vince contro Real Madrid, Atletico Madrid, Bologna, Sturm Graz e Feyenoord), risultato che permette ai francesi di passare il turno senza l'incombenza dei playoff. Agli ottavi i rossoblù incontrano il Borussia Dortmund di Niko Kovac e sfiorano l'impresa. All'andata al Westfalenstadion di Dortmund il Lille riesce a stoppare i tedeschi sull'1-1 grazie ad Haraldsson. Al ritorno, i Lillois trovano la rete del vantaggio con David, salvo poi farsi rimontare da Emre Can e Beier che interrompono i sogni di gloria della formazione francese.

Bruno Génésio: la carriera in Francia, il premio di miglior allenatore dell'anno e l'importanza del numero 10

Alla guida del Lille dalla stagione passata, c'è Bruno Génésio. Nato a Lione nel 1966, ha terminato la sua carriera da giocatore nel 1996 ed ha subito iniziato ad allenare. Il 59enne dopo tanti anni di gavetta, nel 2015 assume il comando del Lione dopo l'esonero di Hubert Fournier. Nel club della sua città natale resta per 4 stagioni, senza però riuscire a vincere nulla. Dopo una breve parentesi al Beijing Guoan, nel 2021 torna in Francia al Rennes e pur non alzando nessun trofeo, nel 2022 vince il premio come miglior allenatore della Ligue 1. Nel 2023 decide di dimettersi e nel 2024 viene contattato dal Lille che lo sceglie per sostituire Paulo Fonseca. Alla prima stagione raggiunge un quinto posto in campionato e gli ottavi di Champions League.

Da sempre fedele al suo 4-2-3-1, Génésio ha scelto di adottare questo modulo anche con il Lille. Grazie all'abbondanza di giocatori offensivi, il tecnico francese cambia spesso gli interpreti (fatta eccezione per il numero 10, fondamentale nei suoi schemi) là davanti sebbene i concetti rimangono gli stessi. Non è inusuale vedere Fernandez-Pardo, giocatore che nasce come esterno, giocare da punta o Bouaddi come trequartista dietro al numero 9. Di norma, nei due in mediana giocano un centrocampista di rottura e di impostazione (uno tra Bentaleb e André) e una mezz'ala d'inserimento (Bouaddi o Mukau). Sugli esterni, invece, le scelte sono tante anche se per il momento i titolari sono Felix Correia e Fernandez-Pardo, con Haraldsson che agisce da trequartista. L'azione non si sviluppa quasi mai in profondità e il gioco passa soprattutto per vie centrali grazie ai continui triangoli e agli scambi tra i giocatori in campo. Génésio predilige per lo più calciatori molto tecnici anche per sfruttare gli 1 contro 1 con gli avversari per cercare di conquistare la superiorità sul terreno di gioco. In fase difensiva, l'obiettivo principale è la riaggressione immediata del pallone, anche se più volte le sue squadre lasciano ampi spazi che la Roma è in grado di attaccare. Non è ancora chiaro se il tecnico intenderà affrontare i giallorossi con la presenza del numero 9, ma, nel gioco del suo Lille sono importanti anche i cross in area per cercare il colpo di testa della punta, fondamentale in cui Giroud ha dimostrato, anche in Serie A, di essere uno dei migliori.