Roma e Brighton, due modelli differenti: per gli inglesi un monte ingaggi inferiore di 30 milioni e un valore della rosa superiore ai giallorossi

03/03/2024 alle 14:51.
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LAROMA24.IT – Ci sarà il Brighton sul cammino europeo della Roma. Una cittadina di poco meno di 300mila abitanti 100 km a sud di Londra, famosa per le sue lunghe spiagge ma che negli ultimi anni ha acquisito una grande notorietà nel mondo del calcio, raggiungendo i vertici della Premier League grazie ad una gestione oculata e visionaria. Merito anche di Roberto De Zerbi che, con il suo calcio moderno, ha portato i “Gabbiani” fino in Europa. Andiamo dunque ad approfondire la gestione economica di questo club, tra monte ingaggi, calciomercato e valore della rosa.

UN MODELLO DA SEGUIRE – La storia del Brighton cambia radicalmente nel 2009, quando Tony Bloom, conosciuto in precedenza soprattutto per gli investimenti nell’ambito delle scommesse sportive, acquisisce la maggioranza del club e nel giro di poche stagioni lo porta dalla terza serie fino alla promozione in Premier League nel 2017. Bloom fu tra i primi ad adottare le strategie analitiche come standard aziendale. Nel farlo si servì della Starlizard, la società che aveva creato in precedenza per fornire consulenze e previsioni accurate sul mondo del calcio tramite l’uso di modelli statistici sviluppati in proprio. Nelle prime 4 stagioni nel massimo campionato in inglese, il Brighton staziona in zona salvezza. È negli ultimi due anni e mezzo, con Potter prima e De Zerbi poi, che il club scala le gerarchie del calcio d’Oltremanica. Un grande contributo lo ha dato anche American Express, che nel 2014 diviene main sponsor della squadra dando il proprio nome anche allo stadio, che diventa appunto Amex Stadium.

IL MONTE INGAGGI - Per capire la bontà del lavoro svolto dal Brighton negli ultimi anni, basta guardare i numeri e in particolare il monte ingaggi, relazionato con gli altri club inglesi ma anche con quello della Roma. Il Brighton, infatti, ha il 14esimo monte ingaggi della Premier League, una cifra che ammonta a poco più di 39 milioni di euro netti a stagione. Numeri sicuramente inferiori rispetto ai top club ma anche rispetto alla Roma. Il monte ingaggi dei giallorossi si attesta intorno ai 69 milioni di euro netti, 30 milioni in più rispetto a quello del Brighton. A comandare la classifica degli stipendi c’è Ansu Fati, con un ingaggio netto da 5,3 mln ma in prestito dal Barcellona e con parte di questo pagato dai blaugrana. A parte lo spagnolo, spiccano gli ingaggi di Adam Lallana (3 mln netti) e il capitano Lewis Dunk (2,6 mln). Viaggiano su cifre più basse le due stelle della squadra, gli attaccanti Kaoru Mitoma (2,6 mln) e Joao Pedro (1,6). Non va oltre al milione di euro, invece, il talento Evan Ferguson. Cifre decisamente più alte quelle della Roma. Comanda Romelu Lukaku con un ingaggio da 7 milioni a stagione. Seguono Paulo Dybala (6 mln compresi i bonus), Tammy Abraham e Leandro Paredes entrambi a 4,5 mln all’anno. Più indietro Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini (3,5 mln + bonus).

LO STORICO SUL MERCATO – Oltre al monte ingaggi, tra Roma e Brighton appare chiara la netta differenza, tra investimenti e cessioni, in chiave mercato. Prendendo in esame le ultime 4 stagioni (dall’avvento dei Friedkin in giallorosso), si può notare che gli inglesi hanno speso si di più rispetto alla Roma, ma hanno ricavato anche il doppio dalle cessioni dei calciatori. Basti pensare alle vendite nella scorsa estate di Moises Caicedo al Chelsea per 116 milioni o quella di Alexis Mac Allister al Liverpool per 42 milioni. Un trend che si è visto anche nelle stagioni precedenti: nel 22/23 la cessione di Cucurella, sempre al Chelsea, per 65 milioni, accompagnata da quella di Bissouma al Tottenham per circa 30 milioni. L’anno precedente era stata quella di Ben White, venduto all’Arsenal per 58,5 mln. Cessioni seguite sempre da investimenti su giovani calciatori futuribili. È nell’ultima sessione estiva di mercato che il Brighton, con 109,5 mln, ha raggiunto il suo record di spesa, soprattutto con gli arrivi di Joao Pedro dal Watford (34,2 mln), Carlos Baleba dal Lille (27 mln) e Bart Verbruggen dall’Anderlecht (20 mln). Oltre a questi gli arrivi di Igor dalla Fiorentina per 16 milioni e di Valentin Barco dal Boca per 9. Cifre distanti, sia in entrata che in uscita, da quelle della Roma. I Friedkin, infatti, nelle ultime due stagioni hanno puntato per lo più su prestiti e parametri zero, spendendo meno di 30 milioni nell’ultimo biennio. La sessione più costosa fu quella dell’estate del ‘21, con 130 milioni investiti sul mercato. A spiccare fu l’acquisto di Tammy Abraham dal Chelsea per 41 milioni.

IL VALORE DELLA ROSA – Un modello sostenibile che si riflette anche sul valore della squadra. La rosa del Brighton, infatti, ha un valore maggiore rispetto a quello della Roma. 487,10 milioni quello degli inglesi, contro i 335,15 milioni del roster giallorosso. Inferiore anche l’età media del Brighton: 25,4 anni contro i 26,6 della Roma.

MONTE INGAGGI BRIGHTON 23/24: 39,070,310 mln (al netto)
MONTE INGAGGI ROMA 23/24: 69,150,000 mln (al netto)

VALORE ROSA BRIGHTON 23/24: 487,10 mln
VALORE ROSA ROMA 23/24: 335,15 mln

SPESE SUL MERCATO BRIGHTON NELLE ULTIME 4 STAGIONI:
Tot. spese: 290,3 mln
Tot. cessioni: 432,4 mln

2023/24
Acquisti: -109,5 mln
Cessioni: +195,90 mln

2022/23
Acquisti: -55,50
Cessioni: + 137,90

2021/22
Acquisti: -75
Cessioni: +78

2020/21
Acquisti: -50,10 mln
Cessioni: +20,6 mln

SPESE SUL MERCATO ROMA NELLE ULTIME 4 STAGIONI:
Tot. spese: 231,7 mln
Tot. spese: 222,56 mln

2023/24
Acquisti: -19,95 mln
Cessioni: +82,95 mln

2022/23
Acquisti: -9 mln
Cessioni: +73,37 mln

2021/22
Acquisti: -130,65 mln
Cessioni: +17,24 mln

2020/21
Acquisti: -72,10 mln
Cessioni: +49,00 mln

Fonte dati: capology.com, transfermarkt.it

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