
Claudio Ranieri, Senior Advisor della Roma, ha partecipato nella giornata di sabato ai Mondiali Antirazzisti a Riace e ha incontrato il sindaco Mimmo Lucano, noto per il suo supporto ai migranti. Ecco le dichiarazioni dell'ex allenatore giallorosso: "Mi sembrava normale, dato che io sto a 30km da qui, venire a vedere tutto quello che ha fatto e che sta continuando a fare. Da una parte c'è la disperazione di madri e padri che mettono i loro bambini sui barconi per fare in modo che possano vivere, dall'altra parte c'è l'amore di Mimmo Lucano, che ha dato a tutti loro la cosa più importante: una speranza. Credo che quanto fatto da lui sia una cosa eccezionale. Abbiamo tanto da dare, abbiamo l'amore perché noi italiani sappiamo che siamo emigrati tanti anni fa in America, in Belgio nelle miniere, e i nostri nonni ne hanno sofferto. Ecco, quello che hanno sofferto loro adesso lo stanno soffrendo altri popoli. Oggi chi viene in Italia viene imbarcato per l'Albania, sarebbe bello invece offrire loro, soprattutto ai bambini, un campo di calcio. Proviamo ad allenare la speranza, perché pensiamo che nell'uomo ci sia il senso della redenzione".
Poi prosegue: "Ogni squadra ha giocatori di diverse nazionalità e tra noi non c'è mai stata alcuna remora. Non c'è niente di ciò che si respira fuori. Lo sport, e soprattutto il calcio, può rappresentare un antidoto contro il razzismo. Il calcio è dentro un mondo che è cambiato e purtroppo è diventato violento. Servono anche le pene, ma le pene sui cervelli non agiscono. Ci vogliono cultura e rispetto della persona umana".
Successivamente parla Lucano: "E' bellissimo che una persona come lui, che ha questo profilo, venga qui. Il calcio non è solo competizione, è anche qualcos'altro".
Successivamente Claudio Ranieri ha rilasciato ulteriori dichiarazioni ai microfoni dell'emittente televisiva e si è soffermato soprattutto sulla Roma. Ecco le sue parole.
Questo è stato un anno importante e trionfale. Se lo aspettava?
"No, non me l'aspettavo. Sono arrivato in un momento particolare. Ma grazie all'aiuto e all'apporto di tutti quanti siamo riusciti a rimettere le cose a posto. È stato un fatto importante per la società, per i tifosi, soprattutto, e anche per i giocatori".
C'è rimpianto nel non aver conquistato la Champions?
"No, non credo. Non voglio fare come la volpe che non arriva all'uva e dice che è acerba. Forse era meglio così. Affrontare tutte quelle potenze... ora non siamo pronti. Speriamo che fra pochi anni saremo all'altezza di quei club".
Il no alla Nazionale quanto l'è costato?
"Io credo che dire no alla Nazionale sia costato a tutti, ma non potevo fare due lavori. Avendo un contratto con la Roma, mio malgrado, non ho potuto accettare quello che voleva la Federazione. La Nazionale ha bisogno di una persona libera di poter scegliere e di poter convocare chi vuole. Con me ci sarebbero stati troppi problemi ad ogni convocazione: se un giocatore avesse giocato 90 minuti e poi avesse affrontato la Roma... Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero. Gattuso, quello che ha fatto, ha cercato di farlo bene. È uno che la Nazionale l'ha conosciuta, l'ha lottata, l'ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene".
Mai più in panchina?
"No, mai più, è finita. Contento? Sì, certo".
La scelta di Gasperini è soprattutto sua?
"Sono il consigliere dei Friedkin e spero di far bene il mio lavoro. Gasperini ha un compito importante. Piano piano le cose si metteranno bene".
(TG3)