
Un'ombra si allunga sul trasferimento che, nell'estate del 2018, divenne il simbolo di una delle più grandi beffe di mercato subite dalla Roma. Dall'aeroporto di Bordeaux, dove era atteso per volare nella Capitale, Malcom non partì mai, dirottato all'ultimo istante verso Barcellona. Oggi, a distanza di anni, un'inchiesta in Spagna getta una luce sinistra proprio su quell'operazione, svelando un quadro di presunte irregolarità finanziarie.
Secondo un report dei Mossos d’Esquadra (la polizia catalana), consegnato al tribunale di Barcellona e svelato dal quotidiano El Periódico, l'allora presidente del Barça, Josep Maria Bartomeu, avrebbe autorizzato pagamenti per 10 milioni di euro a una società di intermediazione per servizi definiti "inesistenti" o "molto superiori al prezzo di mercato", proprio nell'ambito del trasferimento di Malcom.
Ma l'irregolarità più grave, secondo l'indagine, riguarderebbe una "modifica evidente" del contratto per evitare di versare le tasse corrispondenti. Inizialmente, era previsto un pagamento di 10 milioni di euro netti al giocatore, soggetto a un'imposta sul reddito (IRPF) di quasi il 50%. Successivamente, l'accordo sarebbe stato modificato, trasformando gran parte di quella cifra in una commissione per gli intermediari, mossa che avrebbe permesso di eludere un cospicuo versamento al fisco spagnolo. Una vicenda che peraltro non portò nemmeno fortuna al club catalano: Malcom rimase a Barcellona una sola stagione, collezionando appena 15 presenze e un gol nella Liga, prima di essere ceduto.
(elperiodico.cat)