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Rosella Sensi: "I Friedkin hanno riportato ordine dopo una gestione disastrosa. Totti? Meno padel, torni allo stadio. Felice per De Rossi"

12/12/2025 alle 14:31.
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Rosella Sensi, presidente della Roma dal 2008 al 2011, è intervenuta ai microfoni di Radio Radio per analizzare a 360 gradi il mondo giallorosso. Queste le sue parole:

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Quali sono le ambizioni di quest’anno? La Roma può tornare in Champions?
“Sono molto scaramantica. Qualche tempo fa si parlava facilmente di scudetto. Non dispiacerebbe a nessuno, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Abbiamo tre partite importanti (...), solo andando avanti si può capire. Non mi esporrei, ma la squadra quest’anno ha dimostrato che quando gioca bene sa essere all’altezza di tutti“.

Una considerazione su Gasperini: ha battuto le barriere della diffidenza?
“Per chi le avesse avute, credo proprio di sì. Lui è un pragmatico, sa mettere bene la squadra in campo. Credo si sappia far coinvolgere nel modo giusto dall’ambiente di Roma (...). Se lo si lascia lavorare e si sostiene la squadra anche quando le cose vanno male, credo che riuscirà a fare molto bene“.

Come valuta l’impatto della famiglia Friedkin sulla Roma?
“Credo che i Friedkin abbiano riportato alla Roma quell’ordine che alla Roma mancava dopo la gestione precedente, che è stata devastante e disastrosa per tutti noi tifosi. Stanno facendo cose importanti. Sin dall’inizio hanno deciso di non parlare, sono rimasti coerenti. Credo che la Roma possa fare ancora passi in avanti importanti, anche per quanto riguardo lo stadio (...). Bisogna stare vicini alla squadra, il tifoso della Roma è il vero valore aggiunto di questa squadra“.

Totti ha detto che da tre anni non mette piede all’Olimpico. Che impressione le fa? E su De Rossi al Genoa?
“A Francesco suggerisco di giocare un po’ meno a padel, così ha tempo per tornare allo stadio. È una battuta, chiaramente. Io con i Friedkin sono tornata allo stadio, l’Olimpico di questi anni è uno spettacolo unico. Per quanto riguarda Daniele sono felice per lui, perché purtroppo è uscito male dall’esperienza di Roma che forse era troppo impegnativa per lui, (...). Tra tanti era quello che aveva le caratteristiche adatte per diventare l’allenatore”.
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(radioradio.it)

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