Il primo precedente ufficiale nella capitale contro i rosanero, ironia della sorte, risale proprio al 16 aprile 1933, esattamente settantotto anni fa. Quel giorno si giocava a Campo Testaccio e i giallorossi, allenati da Kovacs, liquidarono con un secco 3-0 i siciliani grazie al gol di Volk e alla doppietta di Eusebio. Sempre un gol di Eusebio allo scadere decise la gara del 25 marzo 1934, terminata 2-1, dopo il botta e risposta Tomasi - Ruffino. Il 19 maggio 1935 la Roma di Barbesino rifilò invece un roboante 5-1 al Palermo allenato da Lelovich. Le doppiette di Guaita e Scopelli e il gol di Tomasi decisero la sfida, mentre in extremis Castellani segnò il gol bandiera per i rosanero.
Il 12 gennaio 1936 arriva il primo successo siciliano nella capitale. Decisivo il gol di Palumbo in apertura di gara, che consentì al Palermo di espugnare Campo Testaccio. Il 17 aprile 1949 la Roma di Brunella supera a fatica i rosanero per 3-2. Dopo un avvio in discesa, grazie alla doppietta di Tontodonati e al gol di Losi, il Palermo rischiò addirittura di pareggiare con le reti di De Santis e Marzani. Il 17 settembre 1950, sul neutro dello Stadio Liberazione del Vomero a Napoli, arrivò il secondo successo del Palermo in casa giallorossa per 1-2, con i gol di Vicovaro e Di Maso per i rosanero e la rete della bandiera per la Roma realizzata da Sundqvist. Il 4 ottobre 1959 la sfida allOlimpico terminò invece con un pareggio per 1-1, con le reti di Zaglio per i giallorossi e di Greatti per i siciliani. Il 13 settembre 1961 un pirotecnico 5-2 caratterizzò la sfida tra Roma e Palermo. Una doppietta di Angelillo, lautogol di Benedetti e i gol di Orlando e Manfredini decisero il match a favore dei capitolini, mentre per i rosanero accorciarono le distanze Metin e unautorete di Corsini. Il 7 gennaio 1973 si giocò nuovamente su campo neutro, allo Stadio della Vittoria di Bari. Il confronto si concluse però con un anonimo e scialbo 0-0.
A causa delle molteplici vicissitudini dei rosanero, Roma e Palermo tornarono ad affrontarsi dopo trentuno anni, il 24 ottobre 2004. Quel giorno unautentica invasione di tifosi accompagnò il ritorno dei siciliani allOlimpico. La squadra di Guidolin trovò persino il vantaggio con una punizione di Fabio Grosso, prima del pareggio di Totti su calcio di rigore che fissò il risultato sull1-1. L11 dicembre 2005 arriva il terzo successo rosanero nella capitale. Il Palermo, allenato da Del Neri alla sua prima da ex allOlimpico, si impone per 1-2, grazie alle reti di Biava e Caracciolo, che vanificarono il momentaneo pareggio di Cassano, alla sua ultima gara in giallorosso prima della partenza per Madrid.
Il 17 dicembre 2006 la Roma di Spalletti, lanciatissima in campionato alle spalle dellInter, travolge i siciliani con un perentorio 4-0, grazie alle doppiette di Totti e Mancini. Sempre Mancini è decisivo nella sfida del 26 gennaio 2008: un colpo di testa del brasiliano, su corner battuto velocemente da Taddei grazie alla collaborazione del raccatapalle Gianluca Caprari, che tre anni dopo esordirà in prima squadra, consente alla Roma di ottenere un prezioso 1-0 in una partita durissima. Il presidente Zamparini, infuriato per la velocità in cui il pallone fu piazzato sul calcio dangolo dal giovanissimo raccattapalle, chiese addirittura la ripetizione della gara, ma le sue parole, come sovente accaduto in questi anni, non trovarono riscontri da parte degli organi di giustizia sportiva.
Il 28 gennaio 2009, nel turno infrasettimanale di campionato, la Roma di Spalletti supera non senza difficoltà i rosanero di Ballardini. Dopo il vantaggio di Totti i siciliani pareggiano con Cavani, prima del definitivo 2-1 targato Brighi, rischiando però più volte nel secondo tempo di essere raggiunti sul pari. Lo scorso 13 febbraio 2010, nellanticipo del sabato alle 18, la Roma di Ranieri batte i siciliani di Delio Rossi con un 4-1 molto più generoso di quanto abbia detto il campo. Nonostante un netto predominio rosanero, i giallorossi passano grazie a una doppietta di Brighi e ai gol di Baptista e Riise, mentre il gol palermitano viene realizzato da Miccoli su calcio di rigore.
Alessandro Monzio Compagnoni