LAROMA24.IT - Una sfida che, dallo scorso anno, è entrata di diritto tra quelle evidenziate in rosso sul calendario del tifoso romanista. Il primo confronto tra la Roma e i blucerchiati è datato 22 settembre 1946. Allo Stadio Nazionale i giallorossi di mister Degni
Il 14 novembre 1948 arriva la prima sconfitta per i capitolini: la Samp vince per 2-4 con la doppietta di Bassetto e le reti di Gei e Rebuzzi II, mentre per la Roma accorciano Tontodonati e Pesaola.
Il 13 maggio 1951, nonostante limminente retrocessione che lavrebbe attesa un mese dopo, la Roma di Masetti strapazza i liguri con un perentorio 5-0. Le reti giallorosse di Nordahl II, Sundqvist, Trerè, Andersson e Merlin.
Il 22 maggio 1960 lo Stadio Flaminio assiste al successo più ampio della Roma sulla Sampdoria, destinato addirittura ad essere bissato tre anni più tardi. I giallorossi schiantano i genovesi con un clamoroso 6-1, merito delle doppiette di Selmosson e Manfredini e dei gol di Orlando e Guarnacci, mentre la rete della bandiera blucerchiata viene siglata da Cucchiaroni.
L8 gennaio 1961 la Roma supera di misura per 3-2 i doriani. Una partita diventata celebre per il gol vittoria realizzato da Giacomo Losi infortunato e dirottato per necessità allala destra, data limpossibilità di fare cambi, dopo linfortunio di Guarnacci. Al gol di Lojacono in apertura, rispondono Cucchiaroni e Brighenti. In un campo ridotto a un pantano e sotto di un gol, il difensore nativo di Soncino stringe i denti e cerca di limitare i danni. Dopo il pari di Manfredini, i capitolini tentano il tutto per tutto pur di vincere la gara. A cinque minuti dalla fine, su corner di Lojacono, nonostante il dolore lancinante alla gamba, Losi riesce comunque a svettare di testa tra due doriani e mettere la palla al sette, facendo esplodere lo stadio e guadagnandosi il soprannome Core de Roma.
Il 22 settembre 1963 la Roma bissa il successo più ampio contro i blucerchiati, rifilando alla Samp un altro tennistico 6-1. Per la squadra di mister Foni vanno a segno Manfredini con una tripletta, Orlando con una doppietta e Schutz, mentre il gol del temporaneo pareggio doriano è realizzato da Da Silva.
Il 30 gennaio 1983 la Roma di Liedholm, in piena corsa verso il suo secondo tricolore, incontra la Samp allOlimpico alla terza giornata di ritorno. Una partita molto dura, risolta a fine primo tempo da Maurizio Iorio che supera lex giallorosso Paolo Conti, siglando la rete del definitivo 1-0.
Il 18 gennaio 2004, sotto un diluvio incessante, è Francesco Totti a decidere la sfida con i doriani, appena tornati nella massima serie dopo cinque anni di cadetteria. Dopo liniziale vantaggio di Bazzani, la squadra di Capello, ancora in testa alla classifica, pareggia con un colpo di testa di Carew. Nel secondo tempo va in scena lo show del Capitano, che prima porta in vantaggio la Roma con un colpo di testa in tuffo su assist di Mancini, quindi mette al sicuro il risultato con un gol capolavoro: presa palla a centrocampo, dopo aver saltato tre avversari si trova davanti ad Antonioli e lo supera con un morbido scavino. Totti festeggia quella doppietta lanciando un bacio al cielo e dedicandola a Dino Viola, nel giorno del tredicesimo anniversario della scomparsa del presidente giallorosso. Nel finale di gara gloria anche per Carlo Zotti, che para un rigore a Flaschi proprio sotto la Curva Sud.
Il 22 dicembre 2007 è ancora una doppietta di Totti a decidere la sfida contro la Samp di Mazzarri. Il Capitano va prima a segno con un cucchiaio su calcio di rigore, quindi chiude nel finale con un gol da opportunista consumato, su preciso assist di Cassetti, siglando il definitivo 2-0.
Identico risultato anche la stagione seguente. Il confronto del 29 ottobre 2008, in turno infrasettimanale, viene invece sospeso dopo sei minuti per impraticabilità del campo, conseguenza di un potente nubifragio. Quel giorno rappresenta loccasione per il disgelo tra Totti e Cassano, alla sua prima volta da ex allOlimpico. La partita, recuperata il 14 gennaio 2009 ripartendo dal sesto minuto di gioco, viene decisa da due gol di Julio Baptista con due prodezze individuali: la prima su calcio di punizione, la seconda con un preciso destro a giro dopo un vertiginoso slalom tra i difensori blucerchiati.
Lultimo precedente è quello dello scorso 25 aprile 2010, una giornata forse tra le più amare nella storia della Roma. Dopo una rimonta incredibile e il sorpasso allInter, i giallorossi crollano in casa, davanti a un Olimpico stracolmo di passione. Il gol del vantaggio di Totti, un boato irrefrenabile. Sembra lennesima notte magica di una stagione incredibile. Invece, nel secondo tempo, il buio, la fine dei sogni di gloria, la doppietta di Pazzini che fa calare un gelo spettrale sullo stadio. La Roma cede per 2-1, tra le lacrime della sua gente, che rimane incredula sugli spalti, aspettando che arrivi un pizzico a risvegliarla da un incubo collettivo. È la storia di una squadra nata per soffrire, ma proprio per questo così amata, aldilà degli allori in bacheca. Basta pensare alla scritta che, a pochissime ore dalla notte più dura per la Roma, quella della sconfitta con il Liverpool, apparve nei pressi della Curva Sud: FORZA ROMA, DOMANI è UN ALTRO GIORNO
. Amore, incondizionato e imperituro, che nemmeno i colpi di Pazzini e le beffe di Storari sono riusciti a scalfire.
Alessandro Monzio Compagnoni