"Ha contribuito al lancio del nostro progetto", dice Pallotta James dal Massachusets. Si accoda Zanzi Italo - più che un global ceo sembra un local zio - e dice che adesso spetterá a lui
Non é stato benissimo, come scrive nel commiato, semplicemente non é stato. Non era convinto di rientrare in Italia e si é visto, cercava scusanti a Roma e si é sentito. E alla fine si è arreso all'evidenza. Nessuna stampa cinica e bara, dunque, nessuna avversa congiunzione astrale a giustificazione di un biennio di risultati mortificanti. Le lotte intestine erano "dinamiche interne", la gara di presunzione diventava "normale dialettica dirigenziale". Ma la coscienza, alla fine, non mente mai.
Non per uno che parlava solo di futuro ma che, almeno, aveva frequentato e conosciuto un passato. Zanzi-Sabatini-Baldissoni: non necessariamente in quest'ordine, sará questo il triumvirato sulla tolda della Roma del futuro. Chi a Trigoria esulta oggi, sará l'imputato di domani.