I marziani, il filtro in Lega e il nonno che va per il terno

06/05/2024 alle 14:15.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - C'è vita su Marte. Forse. In seno alla Lega di Serie A stanno prendendo coscienza del danno causato a chi fa le coppe. Lo stato maggiore della confindustria calcistica andrebbe rimosso in blocco, perché il danno c'è stato. E tali danni non dovrebbero essere ammessi a certi livelli manageriali ma questo accade in Paesi normali, non a Fantasilandia.

In discussione non c'è soltanto l'oscena data fissata per il completamento di Udinese-Roma. Il dito viene puntato sul varo dei calendari, quando si conoscono già i nomi delle squadre italiane che parteciperanno alle coppe europee e si possono già conoscere le date di quarti, semifinali e finali delle stesse. Siccome gli abbinamenti della Serie A non sono la conseguenza di un'estrazione alla cieca dei numeri dalla tombola dal sacchetto dopo che sono stati "smucinati" dal nipotino nel post cena di Natale, e non ci sta nessun nonno rincoglionito che urla terno quando si va per la cinquina, basterebbe usare un filtro efficace per evitare ciò che è capitato alla Roma.

Un percorso a ostacoli, piazzati in modo dilettantesco da chi la Roma, come le altre diciannove società di A, dovrebbe tutelarla. Che il club giallorosso abbia ancora poco peso politico è noto da anni. Ma in questo caso non bisogna ingaggiare un erede di Churchill. Perché non c'è da vincere la guerra mondiale. Basta quell'accortezza che in Lega si sono accorti di non avere avuto in estate, che a metà aprile è diventata una macchia indelebile dopo la figuraccia sulla data di Udine.

Insomma, la Roma potrebbe avere fatto da cavia, o peggio ancora da vittima sacrificale. Il caso Udine servirà forse a chi in futuro farà le coppe e potrà avere calendari più umani. Perché, con un filtro, in più in questa fase del calendario si potranno evitare sfide che decidono la stagione da disputarsi a settantadue ore da quarti o semifinali di coppe europee. Non dimenticando che nel primo turno la Roma dopo le sei partite del girone aveva sempre match in trasferta di campionato. Ma all'epoca mancava il supporto di parte della piazza, che per odio nei confronti del vecchio allenatore scambiava le giuste lamentele per scuse accampate per giustificarsi. Sotto questo punto di vista, De Rossi è una manna. Perché è difficile trovare qualcuno che non lo abbia a cuore. E lui, con modi estremamente gentili, continua costantemente a tira stilettate alle istituzioni. Mai rinnovo è stato più meritato.

In the box - @augustociardi75