Serie A, un piano per fermare perdite da 1 milione al giorno

18/09/2020 alle 17:32.
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La Serie A, che domani inaugurerà la stagione 2020/21 con il match tra e Torino, è un'azienda che brucia un milione al giorno. Una tendenza ad accumulare perdite e debiti (l'indebitamento lordo viaggia verso i 4,5 miliardi) insostenibile già prima della pandemia di Covid-19 e che ovviamente è stata acuita dal lockdown. Se al 30 giugno 2019, come certificato dall'ultimo Reportcalcio di Figc, PwC e Arel, il deficit dei 20 club del massimo campionato era pari a 275 milioni, i bilanci della stagione appena conclusa vedranno aggravarsi questo squilibro a causa dei mancati introiti provocati dall'emergenza sanitaria (almeno 90 milioni per la chiusura degli stadi, oltre alla riduzione delle entrate commerciali e per tacere della controversia giudiziaria in atto sull'ultima rata dei diritti tv non versata da Sky).

La crisi rende improcrastinabile l'adozione di un piano strategico comune da parte di Figc, Lega e club. Tra il 2014 e il 2019 i ricavi commerciali sono passati da 361 a 636 milioni, segno che soprattutto alcune realtà (come e ) hanno lavorato bene su questo fronte. Così non è stato invece per gli stadi che peraltro il Governo ha deciso di tenere chiusi fino a metà ottobre, a differenza di Germania e Francia dove si va verso una progressiva riammissione del pubblico sugli spalti. A prescindere da ciò, la Serie A incassa dal botteghino solo 300 milioni a stagione. Il da solo ne incamera oltre 100.

Altro tema è quello dei diritti tv. La Lega sta valutando le offerte di due cordate (Cvc, Advent e íl gruppo italiano Fsi da una parte e Bain Capital e Nb dall'altra) che hanno messo sul piatto circa 1,5 miliardi per il 10% della futura media company (di cui incasserebbero il 15% degli utili annuali, a vita Cvc e per 50 anni Bain). Una rivoluzione (ma la Serie B e già in subbuglio) che avrebbe lo scopo di guadagnare di più rispetto ai circa 1,4 miliardi attuali, recuperando terreno specie all'estero.

(Il Sole 24Ore)

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