Mou l'incendiario. I tifosi lo adorano, ma c'è vita e c'è Roma anche senza di lui

02/06/2023 alle 08:49.
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Doveva essere e non è stato. Doveva essere l'impresa. Se non la più prestigiosa, certo la più iperbolica della sua storia. (...) Doveva essere la Puskas Arena il teatro della catarsi. Basta con le funeste memorie di una piazza che, nel frattempo, aveva sviluppato una mistica della sconfitta. La memoria quasi compiaciuta degli appuntamenti e delle felicità mancate. La Volpe di Setubal aveva studiato tutto nei dettagli, era entrato come mai nelle teste del suoi, che ormai sono come le sue pantofole. Quel Dybala dal primo minuto. Quella folla commovente, distribuita tra Budapest e l'Olimpico. Bambini che trepidavano all'unisono con i loro padri e i loro vecchi.  (...)  E ora? Da dove si riparte? E se si ripartisse dall'esercito dei commentatori televisivi che, per più di un'ora, hanno parlato solo di Mourinho e del suo futuro, come se quella battaglia bestiale di 146 minuti non fosse mai accaduta? Azzerata. Mai esistita. La fatica di quei ragazzi che, per due ore e mezza, si sono spolmonati, hanno menato e si sono fatti menare a sangue per portare in dono un trofeo al loro sciamano. Nemmeno una parola per loro. Domande Partiamo da qui. E se la Roma si rassegnasse a cambiare pagina (Mourinho ha fatto capire che non vede l'ora), senza che la cosa risulti una tragedia? E se si scoprisse l'inaudito, che c'è vita, c'è Roma anche dopo Mourinho? Se si scoprisse che al risultato e all'identità ci si può arrivare anche con il gioco e non solo con la trincea? Se si scoprisse che gli attaccanti possono tornare a essere tali, e non più un avamposto dei mediani? (...) E se, infine, si prendesse atto che ci voleva un roccioso texano per ristabilire una normalità, a cominciare dal mettere in panchina, al posto dell'angelo sterminatore, un bravo allenatore, che gli orgasmi se li fa venire perché vede una squadra dominante, piuttosto che un mucchio di gloriosi e qualche volta ingloriosi "bastardi". Educando la folla all'idolatria per il gioco e non per le persone. Da queste parti è passato Nils Liedholm, qualcuno ricorda? (...)

(gasport)

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