Saud Abdulhamid in versione dottor Jekyll e signor Hyde contro il Lecce. La sua è stata una partita dalle due facce. Prima il disastro nel primo tempo, poi la crescita nella ripresa. Al 23' Celik è costretto ad uscire per un problema muscolare all'adduttore della coscia destra. Dalla panchina - tra lo stupore del pubblico - entra Saud Abdulhamid. Fino ad oggi un vero e proprio oggetto misterioso che aveva collezionato solamente 12 minuti in campionato, nel match perso contro il Napoli 1-0. Poco dopo il suo ingresso in campo arriva il primo errore grossolano. Un clamoroso liscio nel tentativo di spazzare via il pallone. Poi la frittata. Al 39' stende in area con un intervento maldestro Coulibaly. Chiffi non ha dubbi e assegna il calcio di rigore al Lecce poi realizzato da Kistovic. Fino a quel momento la squadra di Giampaolo non si era mai resa pericolosa. Zero tiri in porta e di conseguenza nessuna parata di Svilar. La scelta di far entrare Abdulhamid ha sorpreso un po' tutti. Ranieri poteva inserire Pisilli e spostare Saelemaekers sulla fascia destra. La stessa cosa sarebbe successa con l'eventuale ingresso di uno tra Shomurodov (in quel caso Dybala sarebbe tornato sulla trequarti), Baldanzi, Soulé o Pellegrini. Nel secondo tempo la sua partita cambia radicalmente. Entra con un piglio diverso e mette a referto l'assist per Pisilli. Parte della squadra va ad abbracciare il giovane centrocampista, ma alcuni giocatori vanno proprio da lui che si trovava sotto la Curva Sud. Un urlo liberatorio dopo mesi difficili dove è sceso poco in campo e non aveva mai rubato l'occhio. Anche le prestazioni in Europa League erano state opache. [...]
(Il Messaggero)