Festeggiare è troppo, ma la scala della felicità non è uguale per tutti. A volte serve accontentarsi, a volte basta cancellare, dimenticare, ripartire. C'è ancora vi-ta, ed è già tanto per una squadra che a metà stagione ha pochi pun-ti, e finora erano stati tutti interrogativi: la Roma qual è, dove va, cosa è successo, c'è una soluzione? Tante domande, nessuno sapeva davvero rispondere. Il Lecce era il suo bivio, riscatto o sprofondo, non c'erano altre strade. Non era facile in una situazione tremendamente complicata riuscire a prendere la via della rivincita: la squadra di Giampaolo aveva altre aspettative e non si è presentata all'Olimpico per un vero scontro salvezza, la Roma invece non sapeva bene dov'era, cosa ci faceva in questa zona della classifica, e non c'è niente di peggio di un abito che ti fa sentire a disagio. [...] La Roma è intraprendente, coraggiosa, organizzata. I fischi impietosi a Ryan Friedkin - il maxischermo è veleno in certi casi - indicano il colpevole della crisi scelto dai tifosi. Ma intanto c'è il primo segno di ripartenza e i primi sorrisi. E quando la felicità arriva, bisogna solo accoglierla a braccia aperte, senza troppe domande.
(La Repubblica)