
CORSERA - Ruggiero Rizzitelli, ex giocatore della Roma e oggi opinionista, ha rilasciato un'intervista al quotidiano e si è soffermato su diversi temi relativi alla prossima stagione della Roma.
C'è entusiasmo per l'arrivo di Gasperini. Cosa pensa del nuovo tecnico?
«Gasperini va benissimo, la scelta dell'allenatore è perfetta e va bene anche che sia rimasto Ranieri. Massara è una garanzia, conosce bene la piazza e mi rassicura. Ma serve di più. Serve una squadra. E finché il mercato è bloccato, finché non si muove una foglia, io posso anche essere tranquillo, però fino a un certo punto. Perché Gasperini, come tutti gli allenatori, ha bisogno dei suoi uomini. Di calciatori adatti alla sua idea di gioco. Se non glieli dai, come fa a lavorare?»
Il 13 c'è il raduno. Si aspetta qualche volto nuovo?
«Spero di sì. Si parla di Wesley, ottimo giocatore, come esterno destro: «Magari ce casca!» Anche Pubill dell'Almeria può essere interessante, ma io preferisco il brasiliano. Se poi non arriva perché costa troppo, pazienza, si farà altro. Però non può finire lì: serve un centrocampista».
Suggerimenti?
«Ederson dell'Atalanta lo andrei a prendere a piedi. Ha quantità e qualità. E se Gasperini ci mette una buona parola...lo vado a prendere io, di corsa».
Da ex bomber, cosa pensa di Dovbyk?
«Non si può criticare per i gol, quelli li ha fatti. Il problema è che in tante partite mi sembrava assente, senza cattiveria, poco partecipe. Un attaccante alla Roma deve trascinare, non restare ai margini. Gli darei un'altra possibilità, certo, ma serve qualcuno che possa alternarsi con lui».
Ha una preferenza?
«Prenderei Scamacca. È maturato, è romano, conosce l'ambiente e tornerebbe di corsa, potrebbe essere l'anno della consacrazione».
Con Ranieri, Massara e Gasperini, sembra che i Friedkin abbiano imboccato la strada giusta.
«Finalmente. Hanno messo da parte questo maledetto algoritmo e sono tornati all'esperienza vera. L'algoritmo non fa gol, non salva le partite. Ci vogliono le persone che conoscono calcio e sanno leggere i momenti. Basta con i numeri, servono occhi e cuore».
Dybala resta un punto interrogativo?
«Quando sta bene, è uno dei più forti. Ma Gasperini chiede tanto, fisicamente. Vedremo già dai primi giorni di ritiro se riuscirà a reggere i ritmi. Magari può di-ventare un'arma dalla panchina, uno che ti cambia la partita negli ultimi trenta minuti. Però deve star bene davvero, non a metà».
Pellegrini ha vissuto un'annata complicata.
«Mi è dispiaciuto tanto. Secondo me non era una questione fisica, ma mentale. A un certo punto è sembrato rassegnato, e un capitano non può mollare. Mai. Io lo voglio vedere più cattivo, più dentro la squadra, più leader. Non può permettersi di sembrare spento»
Nonostante tutto, 40 mila abbonati. La gente c'è sempre.
«È uno spettacolo. I tifosi della Roma non tradiscono mai. La vittoria più sicura per questa squadra è proprio quella: il pubblico. Il resto, purtroppo, è ancora un punto interrogativo. Ma se si lavora bene, se si fa una squadra vera, questa può diventare una stagione speciale».