
[...] Al di là dell'amore, del fatto di essere romano e romanista, del suo attaccamento alla maglia. Tutte cose che possono essere messe anche da parte, perché poi c'è il campo che parla. E lì, da quando Lorenzo Pellegrini è tornato alla Roma, il suo contributo lo ha dato eccome. Tanto che da quel momento - era il 2017/18 - solo due centrocampisti hanno partecipato di più ai gol della propria squadra: Hakan Calhanoglu (tra Milan e Inter) e Luis Alberto (Lazio). Già, perché in queste nove stagioni Pellegrini alla Roma ha regalato 56 gol e 59 assist, quasi una partecipazione ad un gol ogni tre partite. Tanta roba, dati importanti, che lo trasformano quasi in un attaccante aggiunto. [...] Questi dati sono la certificazione di quanto sia stato importante in questi anni Lorenzo (che da capitano ha alzato al cielo anche la Conference League, nel 2022), tanto che lo vedono davanti a gente come Milinkovic-Savic, Gomez, Mkhitaryan, Zielinski o Pasalic [...] Adesso toccherà anche a Gasperini decidere cosa fare e come andare avanti. Prima del derby il tecnico giallorosso era stato chiaro: «Pellegrini lo voglio recuperare, perché ci serve. Ma poi se è inviso al club ed ai tifosi che si fa? Mi tocca andare su un altro giocatore... ». Progetto già abortito alla nascita, perché rimettere da parte Pellegrini adesso sarebbe dura. Ma poi non è neanche lontanamente nelle idee di Gasperini, che se è vero che lo vorrebbe più strutturato dal punto di vista fisico («Deve diventare anche un atleta»), è anche vero che ne apprezza - e molto - le doti balistiche. Adesso, però, Gasp proverà un'altra carta a sorpresa e cioè quella di poter trasformare Lorenzo nel cervello della sua squadra. Arretrandolo, facendolo giocare tra i due, dove con la sua qualità tecnica può fargirare la squadra come un orologio svizzero (soprattutto ora che con l'operazione dovrebbe avere risolto anche tanti dei suoi problemi fisici pregressi). Poi quello che succederà da gennaio in poi ancora non si sa. Di certo c'è che il gol di domenica per Pellegrini rappresenta un'autentica rinascita, lui che era stato ad un passo dall'addio prima a gennaio scorso e poi nell'estate che si è da poco conclusa. [...] Anche perché - e qui tornano i sentimenti - Pellegrini non ha alcuna intenzione di lasciarsi male con la piazza, di strappare con quei tifosi che anche domenica gli hanno tributato al centro della curva un dolce striscione: «Bentornato capitano». Ed allora se - come è probabile - la Roma non gli rinnoverà il contratto, è altrettanto probabile che Pellegrini possa andar via a gennaio, per non farlo a parametro zero a giugno. Ma, in caso, sarà da giocatore vero. Da quello che domenica è rinato, a tutti gli effetti.
(Gasport)