IL TEMPO (F. BIAFORA) - Lo aveva già dimostrato nella seconda metà della scorsa stagione. Lo sta confermando partita dopo partita: Matias Soulé è il vero trascinatore in campo della Roma. L'argentino ha aperto le danze nella trasferta in Scozia, trovando il quarto gol stagionale e staccando ancora di più gli altri compagni di squadra nella classifica delle reti realizzate. Una vena realizzativa figlia della grande fiducia che Gasperini gli ha concesso sin dal primo momento. Con l'allenatore, che, rispetto a Ranieri, lo schiera sempre da attaccante. Il tecnico durante il ritiro estivo ha lavorato a lungo sulla postura e la posizione dell'ex Juventus - il suo cartellino è costato 25,6 milioni più altri 4 di bonus e il 10% sulla futura rivendita -, cercando di proiettarlo sempre di più verso la porta e di portarlo maggiormente dentro al campo, creando così scompiglio tra le linee avversarie.
A parlare, al di là di quello che ognuno può vedere con i propri occhi, sono i freddi numeri, che recitano anche due assist e le due reti annullate con Pisa e Parma (c'è pure il rigore sbagliato con il Lille). In Serie A per i dati FotMob è secondo di un pelo alle spalle di Svilar come rendimento generale. Scendendo nel particolare è primo per dribbling riusciti nei 90', nei possessi recuperati nell'ultimo terzo di campo nei 90' e (insieme a Dybala) per occasioni create ed expected assist. E ancora: è secondo per gol nei 90' e per expected goal nello specchio; terzo per expected goal, per tiri nei 90 e per expected assist nei 90.
«Spero di poter vincere qualcosa in questi tre anni, voglio farlo con la Roma il prima possibile. Questo è un progetto che vuole rimettere la Roma dove merita di essere», aveva detto nell'intervista a Il Tempo rilasciata durante gli allenamenti estivi in Inghilterra. Un obiettivo di livello (come la convocazione con l'Argentina, con Scaloni che per ora lo snobba), che sta cercando di centrare a suon di prestazioni positive, riportando innanzitutto la Roma in Champions.
Certamente Soulé non è ancora un giocatore fatto e finito. D'altronde non potrebbe essere altrimenti in quella che è la sua quarta stagione in Serie A (nel 2021/22, da giovanissimo, aveva totalizzato appena quattro minuti con la Juventus). In particolare il salto di qualità più evidente che può fare è quello negli uno contro uno con gli avversari. Nell'annata al Frosinone era stato il migliore dell'intero campionato italiano come dribbling, con oltre 100 testa a testa in cui aveva superato l'avversario. La capacità di saltare l'uomo è quindi del tutto nelle sue corde e, migliorando in questo, genererebbe effetti positivi anche per gli altri attaccanti.
Magari già a partire dalla sfida di domani contro l'Udinese, ultima gara prima della sosta, in cui Soulé è destinato a giocare nuovamente nel tridente d'attacco in compagnia di Dovbyk e Pellegrini. Per mantenere la Roma nei primi posti della classifica.




