Post Match - Bove in ogni dove

27/12/2023 alle 19:20.
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LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - La superiorità numerica guadagnata per l'ultimo rettilineo di , Mourinho se l'era già preparata con Bove durante il primo tratto di partita. Il 52 romanista, alla 49a presenza in Serie A, aveva una lista di cose da fare prima di Natale piuttosto lunga e, almeno in gran parte, le ha sbrigate. Doveva, prima di tutto, cambiarsi d'abito rapidamente in base alla scenografia scelta per le pressioni. E dalle sue scelte sarebbe passata buona parte della riuscita dell'opera. Per poi rimbalzare, dall'altro lato del campo, e legarsi a Lukaku e Belotti per stressare la linea difensiva del .

Tutto questo gli è costato quasi 12 chilometri e mezzo di corsa, almeno uno in più di ogni giocatore del e 450 metri circa sopra il secondo maratoneta romanista, Cristante.

Il compito più delicato lo aveva senza palla. Quando nei momenti in cui la Roma voleva alzare il tono della pressione, tentando di riconquistare nel giardino del , doveva tenere sotto stretto controllo Lobotka, la fonte principale. E nessuno, nella Roma, conta 24 tackle tra secondo (17) e ultimo (7) terzo di campo come il centrocampista made in Roma. In pratica, senza Bove meglio lasciar stare. Non solo corse e contrasti da stuntman, però, perché l'abilità del 52 era quella di trasformarsi rapidamente quando la squadra adottava un blocco più basso e, in questo scenario, mollava la presa su Lobotka, oscurato da Belotti e Lukaku, per aspettare al varco Di Lorenzo e garantire adeguato servizio d'ordine nei triangoli che andavano a comporsi tra il terzino, Anguissa e Politano su quel lato.

Proprio da uno di questi lavori di pulizia, al 18', veniva scossa per la prima volta la porta del . Bove affronta l'avanzata di Di Lorenzo e poi, quando Politano asseconda i propri istinti più naturali convergendo centralmente, si lancia in un contrasto spettacolare per strappargli il pallone. E non gli basta, perché abbassa la testa e minaccia dritto in conduzione il , infiammando la transizione. Serve Lukaku e, 11 secondi dopo e 50 metri più in là rispetto a dove si è consumato lo scippo iniziale, gli si rifà sotto per ricevere il pallone che farà battere sulla traversa di Meret.

Per superare alcune rigidità del 3-5-2, l'ultima versione della Roma prevede spesso che una delle mezzali, in particolar modo quella di sinistra perché più spesso incarnata da giocatori di maggior stampo offensivo, possa e debba andarsi a legare con la coppia avanzata. Sabato, anche questo aspetto, è stato riempito da Bove. Come svela didascalicamente la miglior occasione prodotta nell'intera partita, da 0,66 xG (dato Understat).

Qui, sulla costruzione romanista, Bove si sgancia per andare ad unirsi a Belotti, con Lukaku venuto sotto per dare la consueta via d'uscita alla manovra della Roma. Sulla pallonata di Cristante che tira fuori la Roma dalle parti più basse del campo, la linea difensiva del appare scomposta tra Juan Jesus che rimane ai fianchi di Lukaku e i restanti Rrahmani e Di Lorenzo a correr dietro a Belotti e, ovviamente, Bove. Un 2 contro 2 che diventa ancora più invitante per il lavoro dell'attaccante, con il centrocampista che va a smarcarsi aggirando il marcatore sullo zerbino di casa Meret. Quello che verrà dopo sarà l'unica macchia sulla partita di Bove, cancellata comunque dalle continue centrifughe azionate tra pressioni, riconquiste, contrasti, rovesciamenti e tiri. Perché la superiorità numerica, sabato, l'aveva portata già Bove prima che Politano e Osimhen la rendessero ancor più netta.