Post Match - Cosa farà da grande Baldanzi?

21/05/2024 alle 13:40.
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LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Fisico, gamba, motore, intensità, pressioni uomo su uomo. Mettere da parte, almeno per stavolta. Dentro un calcio sempre più ipertrofico, prova a farsi strada Tommaso Baldanzi, 170 centimetri che raccolgono 68 chilogrammi, almeno a quanto dichiarato su internet. Acquistato dalla Roma a fine gennaio per 10 milioni oltre a 5 congelati sotto forma di bonus, quello per Baldanzi rappresenta l'investimento romanista maggiore negli ultimi 2 anni per un cartellino.

Arrivava da Empoli dove veniva custodito in una teca preziosa, potendo svolazzare da puro trequartista come non ne fanno più o quasi. Dopo 110 giorni e quasi 500 minuti con la maglia della Roma in Serie A, oltre a un'altra manciata abbondante in Europa League, con le ultime tre giocate da titolare in campionato, è possibile definire Baldanzi come un creatore di opportunità, nella traduzione da "chance creator" coniata dall'analista Antonio Gagliardi, che ha permesso di catalogare i giocatori per fenotipo, prima che per genere o ruolo.

Sono 4 in media a partita, infatti, le situazioni di tiro (SCA) che produce Baldanzi. Un dato che lo pone sotto soltanto al suo riferimento, Dybala (4,27 ogni 90'), nella rosa romanista. Quei pericoli che genera, però, avvengono più spesso tramite collaborazioni, sotto forma di associazioni, come le triangolazioni, con compagni di giochi. Come nella miglior scena che lo vedrà protagonista in Roma-Genoa, a metà del primo tempo, quando immagina, propone e raccoglie uno scambio con Pellegrini che gli permetterà il tiro da una zolla particolarmente golosa. Più che dribblare, 60° per quelli tentati (42) e 103° per riusciti (16) in Serie A, "scarta", tentando di aprirsi il pallone con cui poi instaurerà dialoghi coi compagni.

L'anacronismo calcistico di Baldanzi si regge sulla sua capacità di smarcarsi o posizionarsi in campo, quella che gli permette di essere il giocatore della Roma con più passaggi progressivi ricevuti (9,48 a partita, come nessuno tra quelli con minutaggi minimi). Nell'aspetto, forse, messo maggiormente sotto stress dal salto da Empoli a Roma, dove inevitabilmente le accortezze avversarie si fanno più stringenti e gli atteggiamenti altrui tendono a ridurre gli spazi (e i tempi) di operazione tra i corpi, ormai, più che tra le linee come si è sostenuto a lungo. Baldanzi, infatti, è un calciatore del '900 costretto a guadagnarsi un angolo nel mondo del 2020, dove ci si lamenta del traffico e del parcheggio magari dopo aver appena finanziato un Suv.

L'aumento esponenziale di riferimenti a uomo con cui si organizzano le squadre oggi lo obbligherà a dover sublimare la sua abilità di smarcamento per potersi esprimere. Ma quel gusto ancestrale del pallone, tipico del trequartista, lo richiama inevitabilmente ad andare spesso nella direzione del pallone, per poi organizzare percorsi che possano permettergli di schivare più agilmente gli impatti fisici come nell'esempio raccolto sopra in foto-sequenza al 36' di domenica.

La capacità di ricavarsi un posto tra feroci predatori e la varietà, oltre alla rapidità, di soluzioni per procacciarsi il cibo deciderà il destino evolutivo di Baldanzi. Che oggi, per auto-determinarsi un giocatore offensivo in una squadra di alto livello, mostra la carenza maggiore nel tasso di letalità in area. Su 15 tiri tentati da quando è alla Roma, soltanto 3 sono finiti nello specchio della porta, con una precisione del 20% che lo confina al 18° posto nella rosa romanista sul tema, dietro a tutti i giocatori offensivi nella scuderia di De Rossi.

Oltre a questo, già oggi Baldanzi ha numeri che avvicinano all'area più che darvi accesso. Conduce, infatti, praticamente quanto Dybala e soltanto meno del maggior esponente romanista in materia, Spinazzola, nell'ultimo terzo di campo. Il segnale si disperde, invece, valutando gli ingressi in area palla al piede: 87° in Serie A (dato x90), con 0,86 accessi all'area di rigore avversaria in conduzione, ben sotto Dybala (1,35) e, ancora, Spinazzola (1,51). Una percezione che si contorna maggiormente quando lo si scopre soltanto 7° per passaggi a partita in area di rigore nella rosa romanista.

Il processo di ambientamento, quello relativo alla sua evoluzione di specie, un contorno di giocatori con caratteristiche differenti e di maggior profondità come già espressamente richiesto da De Rossi, permetteranno di rispondere compiutamente a cosa farà da grande Baldanzi. E cosa ne sarà della sua battaglia contro tempo.