LAROMA24.IT (Gianluca Lippi) - Testa al campionato. Subito. Questo è l'imperativo per la Roma di Rudi Garcia, dopo il "punto d'orgoglio" (Radja Nainggolan docet) ottenuto contro il Barcellona. Ancora una volta i giallorossi potranno contare sul sostegno dell'Olimpico quando, domenica alle 15.00, ospiteranno il sorprendente Sassuolo dell'ex Di Francesco. Gli emiliani, forti dei 7 punti raccolti in tre giornate, potranno giocarsela a viso aperto contro i capitolini. Ecco perché sarà determinante l'apporto tecnico, fisico e soprattutto mentale delle anime (e, probabilmente, capitani) delle due squadre: Daniele De Rossi e Francesco Magnanelli.
CITTA' VS METROPOLI - I due centrocampisti metodisti hanno avuto carriere agli antipodi. Magnanelli, nato nel paese di Umbertide il 12 novembre 1984, dopo una manciata di presenze tra Gubbio e Sangiovannese (intervallate dall'esperienze Fiorentina e Chievo, senza collezionare caps in gare ufficiali), esordisce con la maglia del Sassuolo nel 2005, riuscendo a portare i neroverdi ai playoff per la Serie C1.
Daniele De Rossi, un anno più giovane, esordisce tra i professionisti in Champions League, a 18 anni, il 30 ottobre 2011 contro l'Anderlecht. Un palcoscenico, quello del calcio che conta, che il centrocampista non ha mai lasciato, riuscendo anche a fregiarsi del titolo di Campione del Mondo nel 2006.
CARRIERE - Le differenti esperienze dei due, ne hanno condizionato le carriere, portandoli inevitabilmente ad assumere differenti ruoli e responsabilità. Magnanelli, senza dubbio, è stato uno delle più piacevoli sorprese del Sassuolo dal suo approdo in Serie A, 3 stagioni fa. Quando il numero 4 degli emiliani militava sui campi della Serie C, De Rossi era già annoverabile tra i titolari dell'As Roma e della Nazionale, oltre ad essere considerato tra i centrocampisti più quotati del panorama europeo. Questa caratura, accompagnata al suo ingaggio (giudicato elevato dai molti commercialisti della Capitale), lo ha portato, spesso, a essere il primo degli imputati, senza bonus a sua disposizione.
ANIMA - In questa stagione, complice un ottimo avvio, il giallorosso sembra essere riuscito a relegare i suoi detrattori nell'ombra, ancora una volta. La distanza dalla porta è aumentata ulteriormente con il passare degli anni, ma il suo apporto alla fase difensiva potrebbe essere la marcia in più per la terza Roma di Garcia ("ha fatto una partita di un’intelligenza tattica sopra la media" ha dichiarato l'allenatore dopo la sfida contro il Barcellona). Eppure, la prima rete dell'era del tecnico francese, porta proprio la firma di De Rossi che, la sera del 25 agosto 2013, sbloccò il risultato contro il Livorno con un tiro dalla lunga distanza. Anche Magnanelli conosce perfettamente questa skill, come ha dimostrato domenica scorsa contro l'Atalanta, realizzando da fuori area la gran rete del momentaneo 1-1 (gara poi terminata 2-2). Reti, quelle da lontano, che spesso rispecchiano la dote principale di centrocampisti come De Rossi e Magnanelli: il cuore. Ancora una volta, domenica, il sedici giallorosso dovrà dimostrare di averlo 'al quadrato', nel duello a centrocampo contro il numero 4 del Sassuolo. Rispettando l'aritmetica, dove 4 per 4 fa sempre 16.