LAROMA24.IT (Andrea Papale) - Uno è un punto imprescindibile della difesa romanista, l'altro è protagonista della sperimentazione tattica di Walter Zenga. In comune hanno sangue greco che scorre nelle vene, velocità e una fisicità imponente. Kostas Manolas e Lazaros Christodoulopoulos - compagni nella sfortunata spedizione brasiliana della Grecia agli ultimi mondiali - si ritroveranno da avversari nella sfida di Marassi tra Sampdoria e Roma - turno infrasettimanale valido per la 5a giornata di campionato - in programma questo mercoledì alle ore 20.45.
PILASTRO GRECO - 479 minuti giocati su 479 a disposizione tra campionato e Champions League, Kostas Manolas è diventato insostituibile per gli schemi difensivi di Rudi Garcia. Accanto a lui - alla ricerca di una quadra - ruotano Castan, ritenuto ancora non idoneo dal tecnico romanista, il neoacquisto Rudiger e Daniele De Rossi, pronto ad arretrare pur di garantire equilibrio e qualità nell'impostazione del gioco della squadra giallorossa. Un pilastro greco divenuto inamovibile a suon di prestazioni prive di sbavature e ricche di efficacia difensiva, dando ragione al ds Walter Sabatini che - nell'estate del 2014 - lo prelevò dall'Olympiacos per sostituire il partente Medhi Benatia.
L'ESPERIMENTO - Entrato nella ripresa della partita persa (2-0) contro il Torino, Lazaros Christodoulopoulos ha sostituito Regini - completamente irretito da Bruno Peres -, andando a ricoprire un ruolo (terzino sinistro) che il greco non aveva mai interpretato. Lazaros, infatti, nasce come centrocampista avanzato, abile nello svariare sulla trequarti e, nonostante sia in grado di agire su entrambi i lati del campo data la sua ambidestria, predilige la fascia sinistra dove riesce a far valere la sua velocità e le capacità tecniche nel dribbling. Proprio grazie a questa predisposizione, Walter Zenga ha voluto sperimentare il greco nel ruolo di terzino sinistro e, con tutta probabilità, domani verrà riproposto in quel ruolo per contenere l'esplosività e il dinamismo di Salah. Un compito ostico per il doriano che potra consolarsi pensando al suo compagno di nazionale Kostas che - alle prese con Muriel ed Eder - non vivrà 90 minuti più semplici dei suoi.