LAROMA24.IT - Chi si ferma è perduto. Al San Paolo va già in scena il primo vero crocevia della stagione per Napoli e Roma che non possono permettersi ulteriori passi falsi vista la distanza che le separa dalla capolista Juventus. I due tecnici, Luciano Spalletti e Maurizio Sarri, dopo la sosta per le nazionali ripartiranno dalle certezze incrollabili: Mohamed Salah e Josè Maria Callejon. Non c’è stata partita delle due squadre in questo campionato, infatti, senza i due esterni offensivi in campo, anche solo per qualche minuto. Lo scorso anno addirittura, da quando è arrivato Spalletti sulla panchina giallorossa, l'egiziano è stato sempre schierato titolare (quando disponibile) e sostituito una sola volta prima dell'80' minuto, mentre lo spagnolo ha chiuso con addirittura 38 presenze su 38.
IL BEL PAESE - E pensare che i due al loro arrivo in Italia, 2013 Callejon e 2015 Salah, erano stati accolti con scetticismo poichè considerati "scarti" delle big europee. Lo spagnolo, infatti, cresciuto nella Cantera del Real Madrid ha faticato ad affermarsi in prima squadra nonostante le 17 reti in 73 presenze totali nel biennio tra il 2011 e il 2013. Discorso analogo per l'egiziano che dopo l'exploit con il Basilea non è riuscito a ripetersi nel Chelsea. È l'Italia a venire in soccorso dei due con Salah, approdato nel febbraio 2015 alla Fiorentina, che ha sorpreso tutti in soli 6 mesi con la maglia viola nei quali ha messo in mostra tutte le sue qualità individuali di velocista facendosi apprezzare anche sotto porta con 9 gol in 26 partite. Luglio 2013 è invece la data dello "sbarco" di Callejon a Napoli dove lo spagnolo, gol all'esordio in campionato, è diventato subito un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico di Rafa Benitez: 20 gol in 47 presenze totali recita il suo score alla prima stagione in azzurro.
ANTIPODI - Esterni destri offensivi nel 4-3-3 o in un più accorto 4-2-3-1 Salah e Callejon sono la dimostrazione di come uno stesso ruolo possa essere interpretato in maniera diametralmente opposta. Molto più disciplinato tatticamente lo spagnolo, come testimoniano i continui raddoppi di marcatura in aiuto al terzino, più incisivo e letale nell'uno contro uno l'egiziano che in queste prime 7 partite di campionato ha tentato ben 21 dribbling (di cui 10 riusciti) contro l'unico provato, e non riuscito dal "collega". Il marchio di fabbrica di Callejon è il taglio profondo senza palla dietro al terzino avversario che gli permette di arrivare molto spesso al tiro ravvicinato da dentro l'area di rigore. Salah invece preferisce ricevere il pallone sui piedi spostato quasi sulla linea laterale per iniziare l'azione accentrandosi per tentare la conclusione dal limite o cercare l'uno-due con la punta. "Sbaglia un po' troppi gol" ha dichiarato recentemente Spalletti riferendosi all'egiziano. Si attende la risposta di Salah, sul campo. Magari proprio al San Paolo di fronte al suo dirimpettaio