LAROMA24 - 450 minuti complessivi giocati fino ad ora e 1 solo gol segnato: l’avvio di stagione di Edin Dzeko non è stato dei migliori e il bosniaco ha l’occasione del riscatto domenica a Bologna dove si troverà di fronte un ex centravanti giallorosso, anche lui alle prese con qualche problema: Mattia Destro.
IL SALTO...FA MALE - Per Destro la casella dei gol realizzati quest’anno è ancora ferma a 0, ma i minuti giocati fin qui sono stati solamente 109, complici due infortuni, uno a fine stagione scorsa e uno durante la preparazione estiva, che ne hanno rallentato l’inserimento nel nuovo scacchiere tattico di Filippo Inzaghi. Mattia non segna addirittura dallo scorso 24 febbraio nel 2-0 contro il Genoa, ma la sua parabola è ormai in discesa da molto tempo. Precisamente dalla fine del 2014, quando dopo una buona prima stagione e mezzo con la maglia della Roma (2013/2014 chiuso con 13 gol in 20 presenze), inizia a sprofondare in un tunnel dal quale ancora non è uscito del tutto. L’aria della Capitale inizia ad essere pesante per lui, le aspettative (i giallorossi per lui hanno investito 16 milioni per acquistarlo dal Siena) ad essere disattese e le sole 5 reti nel campionato successivo impongono alla società l’immediata cessione al Milan a gennaio. Con i rossoneri, che a fine stagione non lo riscatteranno, gioca pochissimo segnando solamente 3 reti in 15 presenze totali. La chiamata del Bologna nell’estate 2015 sembra ridare motivazioni all’attaccante, travolto dal “salto” troppo frettoloso tra le big d’Italia. Il primo anno ritrova la doppia cifra (11 gol), ma successivamente inizia un calvario di infortuni che si sta trascinando ancora e che oggi lo mette in discussione con tutti i compagni di reparto: da Santander a Falcinelli, passando per Orsolini e Il 20enne Okwonkwo.
INTOCCABILE - Tutto l’opposto di Edin Dzeko, colui che ha preso il posto di Destro alla Roma. Al di la della caratura nettamente superiore del bosniaco, leggendo i suoi numeri a far impressione (oltre ai gol) sono i minuti che rimane in campo: praticamente insostituibile. Negli ultimi due campionati di serie A ha totalizzato 73 presenze su 76 totali, saltanto quindi solamente 3 partite. E anche in questa stagione, iniziata molto sottotono dal punto di vista personale (1 solo gol al debutto) e di squadra, Eusebio Di Francesco non lo ha mai tolto dal campo, e non lo farà nemmeno domenica a Bologna. Dal 2015, anno del suo sbarco a Roma, Dzeko si è conquistato a piccoli passi il ruolo di leader e trascinatore in campo e soprattutto fuori dal campo, caricandosi interamente la squadra sulle spalle nella splendida cavalcata in Champions League dello scorso anno (8 gol in 12 gare) che ha portato i giallorossi ad un passo dalla finale. Nelle ultime tre gare contro Milan, Chievo e Real Madrid è apparso insofferente, come gli capitava spesso durante la sua prima stagione nella Capitale. In quell’occasione fu bravo ad uscire dalle difficoltà supportato da uno spogliatoio (in particolare De Rossi) che ha sempre creduto in lui. Oggi si chiede invece a lui e agli altri “senatori” del gruppo di tirare fuori la squadra da un empasse pericolosa che ne sta compromettendo la stagione già a settembre.